Mommo Cavallo a Villa Castelli


“ SIAMO MERIDIONALI “
Sabato 29 dicembre 2012, alle ore 18.00, presso la Sala Consiliare del Comune di Villa Castelli (Brindisi), in Piazza Municipio, l’Associazione “Settimana dei Briganti – l’altra storia”, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Villa Castelli e in collaborazione con Associazione Euclidea di Villa Castelli, nell’ambito de I SABATI BRIGANTESCHI organizza la presentazione del volume Mimmo Cavallo: 

Siamo meridionali !


di Antonio G. D’Errico




PROGRAMMA


Introduce: Vito Nigro

Coordina: Rocco Biondi


Sarà presente il cantautore   

MIMMO CAVALLO

che canterà suoi pezzi famosi




Nato a Lizzano (Taranto) nel 1951. Vive tra Roma, Milano e la Puglia. Negli anni ottanta raggiunge i vertici della hit parade con la canzone Siamo meridionali. Ha scritto pezzi per Fiorella Mannoia, Mia Martini, Zucchero, Gianni Morandi, Al Bano. Amico di Renzo Arbore, che nella sua classifica lo mette al primo posto dei cantanti di interesse collettivo. Di recente ha collaborato con Pino Aprile nella trasposizione teatrale del best seller Terroni, pubblicandone poi i brani nel suo nuovo album Quando saremo fratelli uniti.


Presentazione di Leo Tenneriello

Nato a Taranto nel 1964, laureato in Scienze Politiche, attualmente lavora in banca. Cantautore, ha pubblicato due album. Collabora con Mimmo Cavallo.

In videoconferenza l’autore Antonio G. D’Errico



Evento

Gli attori Valentino Ligorio e Roberta Mele leggeranno dei brani dal libro.



L’Assessore alla Cultura

Comune di Villa Castelli

Avv. Antonio Ciracì



Il Presidente

Settimana dei Briganti – l’altra storia

Prof. Rocco Biondi





Mimmo Cavallo 

Siamo meridionali!, di Antonio G. D’Errico


Il libro è la trascrizione di una lunga intervista al cantautore Mimmo Cavallo. Brevi domande, lunghe risposte. Merito dell’autore D’Errico è stato quello di pungolare opportunamente Cavallo per farne uscire fuori la grande ricchezza dell’uomo e dell’artista.
Si inizia dall’adolescenza quando, non essendoci ancora la tv, nelle fredde sere invernali, le famiglie contadine del Sud si riunivano intorno al fuoco e i grandi raccontavano storie meravigliose tramandate oralmente da generazioni. Le scintille che scoppiettavano erano le anime dei morti che si palesavano. Nelle menti dei bambini realtà, mito e fantasia si sovrapponevano.
Il primo rapporto del piccolo Mimmo con la musica era intriso di magia, di riti e credenze popolari. Ha visto ballare vecchie con una coperta in testa, seguite da suonatori sciamannati della taranta. In me – dice Cavallo – futuro e passato sono sempre stati insieme. Il primo strumento musicale che entrò in famiglia fu una chitarra, acquistata da suo fratello. Mimmo emigrò a Torino dove suo padre aveva trovato lavoro come operaio alla Fiat. Suo fratello mise su un gruppo musicale, nel quale successivamente entrò anche lui.
In quel tempo, oltre a scrivere canzoni e a svolgere lavori saltuari, leggeva molta letteratura di impegno. Pasolini fu un suo riferimento, ma anche Marcuse, Sartre, Moravia, Pavese.
Dalla prima moglie da giovanissimo (ventun anni) ebbe una figlia. Con un’altra donna ha poi avuto altri due figli. Queste donne e questi figli hanno avuto ed hanno una grande importanza nella sua vita umana ed artistica.
Mimmo Cavallo ha finora pubblicato sei album musicali: Siamo meridionali con la CGD nel 1980, Uh, mammà! ancora con la CGD nel 1981, Stancami, stancami musica con la Fonit Cetra nel 1982, Non voglio essere uno spirito con la DDD nel 1989, L’incantautore sempre con la DDD nel 1992, Quando saremo fratelli uniti con la Edel nel 2011; nel 2006 la Warner aveva pubblicato una  raccolta con Le più belle canzoni di Mimmo Cavallo.
Cavallo è uno spirito libero, che non accetta nessun tipo di imposizione. Rifiuta di partecipare al Festival di Sanremo e a Quelli della notte di Renzo Arbore, che nella sua classifica lo aveva messo al primo posto. Rifiuti che nei fatti lo terranno ai margini del mercato della discografia nazionale. Resta lontano dai riflettori, anche se i concerti dal vivo non mancano, dal Nord al Sud d’Italia. 
Cavallo si rimprovera di non essere un buon imprenditore di se stesso. Dice: «Uno può avere grandi doti – vocali, di immagine, contenuti – ma se reagisce male agli eventi può essere davvero problematico resistere dentro un mondo così pieno di gente pronta a lasciarti passare in secondo piano».
Eppure i suoi primi album Siamo Meridionali e Uh, mammà avevano avuto grande successo. Ma verso la metà degli anni ottanta il ‘meridionalismo d’autore’ perde interesse.
Scrive pezzi per Fiorella Mannoia (Caffè nero bollente), Mia Martini (Buio), Zucchero (Vedo nero), Gianni Morandi (E mi manchi), Al Bano (Gloria Gloria), Ornella Vanoni (Il telefono), Loredana Berté (Io ballo sola).
Dopo lunghi anni di silenzio come cantante, incontra Pino Aprile. Ne nasce un ricco e fruttuoso sodalizio, che porterà prima alla trasposizione teatrale del best seller Terroni e poi alla pubblicazione dell’album Quando saremo fratelli uniti. La filosofia che sta alla base di quest’ultimo album viene così esplicitata da Mimmo Cavallo nell’intervista: «L’Unità d’Italia, in realtà, è una vera e propria occupazione, in cui il Sud diventa colonia del Nord. La ricchezza del Nord sarà frutto di razzie compiute ai danni della colonia del Sud. Le strade ferrate, le ferrovie, i commerci, le banche, e tutto quello che verrà fatto al Nord sarà fatto coi soldi del Sud…». Fra i pezzi, tutti molto belli, io prediligo Siamo briganti.
Mi piace chiudere questa recensione con le parole con cui Pino Aprile chiude la presentazione: «Credo che Mimmo Cavallo abbia ricevuto meno di quel che ha dato».

Rocco Biondi

Antonio G. D’Errico, Mimmo Cavallo. Da Siamo meridionali a Caffè nero bollente, dall’incontro con Enzo Biagi a Zucchero, Presentazione di Pino Aprile, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2012, pp. 122, € 12,00




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