LETTERA APERTA ALLA CITTÀ DI MARSALA IN OCCASIONE DELLE MANIFESTAZIONI GARIBALDINE

Garibaldo

Gentile Sindaco della Città di Marsala, abbiamo appreso della presentazione delle annuali manifestazioni legate a Garibaldi per i prossimi giorni e Le inviamo alcune osservazioni da semplici amanti della storia ed in particolare della storia (tutta la storia) del nostro Sud dell’Italia. Possibile che dopo oltre  150 anni, proprio nella città del famoso sbarco, non si trovi il modo di attuare una analisi critica di quella storia che portò all’unificazione italiana? Possibile che la storia della gloriosa città di Marsala, grande dai Fenici alla “splendidissima urbs” romana, dagli Arabi ai Normanni, dagli Angioini agli Spagnoli, debba essere sintetizzata e rappresentata da una sola storia? Possibile che tutto si possa ridurre a qualche mostra, a qualche menu “risorgimentale” e a qualche decina di figuranti in camicia rossa? Possibile che non si possa procedere all’analisi delle vere motivazioni che spinsero Garibaldi e i garibaldini a sbarcare in Sicilia e nell’ex Regno delle Due Sicilie? Possibile che non si possano analizzare, finalmente e veramente, i processi che portarono a quella unificazione, tra complicità e finanziamenti esteri e interessi che non erano di certo solo quelli “nazionali”? Possibile che non si possa approfondire il tema del (vero) numero dei garibaldini/sabaudi e la (vera) natura di molti di quelli che aderirono a quel progetto? Possibile che non si possano finalmente e veramente analizzare le conseguenze di quello sbarco con una Sicilia ed un Sud che solo da quel momento conobbero questioni meridionali che prima non conoscevano? Possibile che non si possa capire per quale motivo fino al 1860 gli abitanti di Marsala e quelli di tutto il Sud non partivano e dal 1860 in poi hanno iniziato, a milioni, ad emigrare fino a desertificare (tra qualche anno) le nostre città? Possibile che non si possa studiare una storia diversa da quella raccontata per oltre 150 anni cercando, finalmente e veramente, di capire perché quella storia ci è stata raccontata (solo) così e perché con quel racconto, da oltre 150 anni, la nostra Sicilia e il nostro Sud non hanno trovato soluzioni e classi dirigenti adeguate per risolvere finalmente e veramente le questioni meridionali? Se questa analisi partisse proprio dal Sud e proprio da Marsala assumerebbe un valore ed un significato diverso e forse potrebbe rappresentare un vero punto di ri-partenza per il nostro territorio e per tutta l’Italia. Nessuna nostalgia del passato, nessun risarcimento, nessuna secessione, nessun ritorno al passato ma solo il dovere di provare a garantire da Marsala a Napoli, ai nostri giovani, magari percorrendo anche storicamente e culturalmente strade diverse da quelle percorse per 150 anni, gli stessi diritti, lo stesso lavoro, gli stessi servizi, le stesse occasioni e le stesse speranze che hanno i giovani del resto dell’Italia e dell’Europa. Ci ritenga a sua (gratuita) disposizione.
Prof. Gennaro De Crescenzo, Napoli, maggio 2019 a 159 dallo sbarco di Marsala.

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