I venti anni di battaglie Neoborboniche che hanno cambiato la storia

Dal 1993 il Movimento Neoborbonico si batte per la diffusione di verità storica e di orgoglio. Lo ha fatto dappertutto (e lo farà sempre) nelle piazze come nelle scuole e anche negli stadi (megastriscione e 20.000 bandierine con lo stemma nel 1997; Carlo di Borbone e striscioni in Curva B; striscione anti-juve per i 150 anni dell’unità con i ragazzi della B ecc. ecc.).   Così il simbolo del Regno delle Due Sicilie è diventato il simbolo dell’orgoglio napoletano e meridionale. Niente di casuale, niente di miracoloso ma solo il lavoro costante, tenace e quotidiano dei Neoborbonici e degli amici di altre associazioni a noi vicine negli anni successivi alla fondazione del Movimento: tutti convinti che il riscatto del Sud passerà per la ricostruzione della nostra identità. Qualche ora fa la Società Calcio Napoli ha ufficializzato le nuove maglie per la linea di abbigliamento con lo stemma delle Due Sicilie. Un segnale nuovo, un segnale importante vista la necessità di divulgare la simbologia del nostro grande passato e vista l’importanza (planetaria) di una squadra che (lo diciamo da sempre) non è solo una squadra, ma per tanti (sempre di più) è una vera e propria “nazionale”… Evidentemente le tante dichiarazioni “borboniche” di De Laurentiis non erano casuali, ma erano il frutto di consapevolezze e di certezze (quella simbologia è vincente e funziona). Qualcuno (miope) potrebbe sottolineare che le maglie sono fatte al Nord. Evidentemente qualcuno non sa che anni fa abbiamo rischiato di trovare anche lo stemma dei savoia su quelle maglie (progetto già pronto per il giovane ballerino ed erede sabaudo a capo di una cordata di imprenditori del Nord). Evidentemente qualcuno non sa che da queste parti, purtroppo, non c’era chi produceva e distribuiva per le esigenze -internazionali- del Napoli (anche le auto, purtroppo, non le fanno al Sud e non mi pare che giriamo tutti a piedi…). Evidentemente qualcuno non sa che non esistono da queste parti fabbriche che producano maglie di quel tipo (chi lo fa utilizza prodotti-base fatti al Nord o in Cina). A conti fatti è una piccola grande vittoria culturale. Difficile, sempre più difficile, ormai, fermare questa ondata di orgoglio ritrovato con buona pace dei soliti pochi, tristi, sconosciuti e frustrati invidiosi e/o “avversari”… “Della nazione napoletana resta la cultura, restano le radici. Ne resta l’identità”, scrive Gigi Di Fiore nel suo ultimo successo editoriale (“La Nazione Napoletana”). Il futuro? Per Di Fiore e anche per i Neoborbonici è proprio “nella conoscenza delle radici”… Andiamo avanti!

Gennaro De Crescenzo

MNB1#001

Questa voce è stata pubblicata in News, News sul Sud, Notizie dalla patria. Contrassegna il permalink.