CONTROCELEBRAZIONI-150 ANNI DELL’ITALIA UNITA

DUE EVENTI PER URLARE NO A 150 ANNI DI BUGIE
PER DIRE BASTA ALLA COLONIZZAZIONE DEL SUD ITALIA
LA VERITA’ CONTRO LA RETORICA

Martedì 15 marzo, ore 17.00

Sala della Loggia nel Maschio Angioino, Napoli,
Presentazione del LIBRO-VERITA’ sui 150 anni
MALAUNITA’.

150 ANNI PORTATI MALE”

Spazio Creativo Edizioni

Presenti gli autori: Pino Aprile, Lorenzo Del Boca, Gigi Di Fiore, Ruggero Guarini, Lino Patruno, Eddy Napoli (prefazione di Jean Noel Schifano) con Felice Abbondante, Antonio Boccia, Pompeo De Chiara, Gennaro De Crescenzo, Angelo Forgione, Vincenzo Gulì, Salvatore Lanza, Giuseppe Picciano,
Alessandro Romano, Lorenzo Terzi.
.
Mercoledì 16 marzo, ore 17.00

Piazza e Chiesa di San Ferdinando, Napoli,
VEGLIA DELLA VERITA’ STORICA:
RADUNO con una Bandiera storica a lutto ed un cero acceso
MEMENTO per i caduti – lettura/preghiera simbolica dei nomi dei soldati,
dei briganti e degli emigranti
ONORE ALLA MEMORIA – Largo di Palazzo: Deposizione CORONA di fiori per coloro che hanno dato la vita per il SUD ITALIA.
Coordinamento:
INSIEME PER LA RINASCITA, V.A.N.T.O.,
MOVIMENTO NEOBORBONICO, RDS e tutti COLORO CHE SI SENTONO
ORGOGLIOSI DI ESSERE MERIDIONALI

Nasce il logo della verità storicaIn merito al recente dibattito sull’opportunità o meno di festeggiare il 17 marzo i 150 anni dell’Italia unita, il Movimento Neoborbonico ha realizzato un apposito adesivo che sta già distribuendo in migliaia di copie (informazioni su neoborbonici.it e ilnuovosud.it) con la sintesi della posizione che al Sud si dovrebbe assumere: “CentocinQuantaretorica. 150 anni di bugie: io non festeggio”.L’unificazione italiana ha avuto nell’ex Regno delle Due Sicilie conseguenze tragiche e ancora attuali: la fine di un Regno antico e autonomo e di una capitale mondiale, massacri, saccheggi e l’inizio di questioni come l’emigrazione e la questione meridionale prima sconosciute e tuttora irrisolte.
Per rispetto nei confronti delle centinaia di migliaia di vittime chiamate “briganti” e cancellate dalla storia e dei milioni di emigranti partiti dalla nostra terra dal 1861 in poi, bisognerebbe restituire verità alla storia piuttosto che continuare a celebrare in maniera retorica e unilaterale fatti e protagonisti di un “risorgimento” tutto ancora da riscrivere.
La costruzione di una vera identità nazionale non può non passare per la verità storica.
Ufficio Stampa3478492762

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