Novità editoriale – Antonio Grano

Citazioni di:

Cesare Abba, Paolo Alatri, Carlo Alianello, Pino Aprile, Nino Bixio, Maurizio Blondet, Josè Borges, Bertolt Brecht, Pietro Calà Ulloa, Andrea Camilleri, Cesare Cantù, Antonio Caprarica, Marzio Francesco Proto Carafa, Camillo Cavour, Aldo Cazzullo, Rocco Chinnici, Enrico Cialdini, Antonio Ciano, Napoleone Colajanni, Francesco Crispi, Carmine Crocco, Massimo D’Alema, Ettore d’Alessandro, Massimo D’Azeglio, Erminio De Biase, Raffaele de Cesare, Ĕmile De Christen, Gennaro De Crescenzo, Enrico Della Rocca, Luigi De Magistris, Lorenzo Del Boca, Giacinto De Sivo, Giovanni Francesco De Tiberiis, Nando Dicè, Gigi Di Fiore, Salvatore Di Giacomo, Francesco Maria Di Giovine, Benjamin Disraeli, Guido Dorso, Fëdor M. Dostoevskij, Luigi Einaudi, William E. Gladstone, Amintore Fanfani, Ferdinando II di Borbone, Gustave Flaubert, Angelo Forgione, Giustino Fortunato, Ugo Foscolo, Francesco II di Borbone, Giuseppe Galasso, Giuseppe Garibaldi, Vittorio Gleijeses, Johann Wolfgang von Goethe, Antonio Gramsci, Antonio Grano (il brigante calabrese), Paolo Granzotto, Alfonso Grasso, Beppe Grillo, Fulvio Izzo, Pier Giusto Jaeger, Vincenzo Labanca, Giuseppe La Farina, Alfonso La Marmora, Denis Mack Smith, Stefania Maffeo, Angelo Manna, Karl Marx, Giuseppe Mazzini, Don Lorenzo Milani, Franco Molfese, Indro Montanelli, Francesco Saverio Nitti, Lino Patruno, Arrigo Petacco, Ferdinando Pinelli, Pio IX, Luigi Pirandello, Ludovico Quandel, Urbano Rattazzi, Lucy Riall, Bettino Ricasoli, Giuseppe Ricciardi, Enzo Riccio, Gustavo Rinaldi, Alessandro Romano, Sergio Romano, Ferdinando Russo, Aurelio Saffi, Gaetano Salvemini, Teodoro Salzillo, Pasquale Saraceno, Salvatore Scarpino, Antonio Scialoia, Leonardo Sciascia, Quintino Sella, Roberto Maria Selvaggi, Matilde Serao, Aldo Servidio, Luigi Settembrini, Arthur Shopenhauer, Sidney Sonnino, Henri Stendhal, Don Luigi Sturzo, Jonathan Swift, Anna Tola, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Giulio Tremonti, Marcello Veneziani, Giambattista Vico, Vittorio Emanuele II, Nicola Zitara… e molti altri.

Quarta di copertina
“L’Italia è un paese democratico, laico e tollerante in cui ognuno può liberamente esporre le sue idee senza rischiare di essere molestato o, peggio, perseguitato. Si può dire tutto ciò che si vuole. Si può parlar male di Sandro Pertini, di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino. Non c’è problema. Si può insultare la Magistratura. E’ permesso. Uno può mettere in discussione la santità di Gesù di Nazareth, la sua ascesa al cielo, la sua paternità. Perfetto: è la democrazia! Si può criticare la Resistenza, oltraggiare i partigiani, sbeffeggiare il Capo dello Stato. Si può mettere in discussione la verginità di Maria. Via libera. Ma guai a mettere in discussione la verginità di San Giuseppe Garibaldi Uno e Trino! Anatema! Garibaldi vergine, martire, santo, poeta e navigatore non si tocca. La collera del cielo si scatena sul reprobo: “Sporco integralista, assolutista, reazionario, conservatore vetero, neo, pre e post borbonico, nemico della Patria e della Sacra Italia Unita.
Diventi subito un appestato, un reietto, un pericoloso sovversivo che mina alla base la coesione, la fraternità, la solidarietà e soprattutto i borgheziani sentimenti di amicizia fra i popoli peninsulari. Ogni giorno rischi la lapidazione. Se tutto va bene sei un emarginato. Gli amici ti scaricano. I più affettuosi, con fare guardingo, ti sussurrano: “ma chi te lo fa fare, ma perché cerchi rogne?”. Gli altri negano di averti mai conosciuto. I parenti pregano per te. Dicono fra loro: “poverino, che scalogna, era un così brav’uomo”. E’ come se avessi preso l’aids.
Come difendersi? 1350 citazioni…, 1350 risposte agli inquisitori “nazionali�, 1350 “pallottole” da “sparare” nel cervello, ma soprattutto nel cuore degli aggressori “unitari”, quei saputelli della moderna sinistra radical scic e patriottarda, i traditori di Salvemini, Dorso, Fortunato, Gramsci ed altri insigni meridionalisti, sperando di aprire un varco nelle loro certezze e nella ottusa roccaforte della presunzione di chi si autoproclama depositario di una verità… che è la negazione della verità”.
A. G.
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Brani Scelti:

(102) “Gli industriali del Nord sono dei porci più porci dei maggiori porci nostri”
Giustino Fortunato
(103) “Abbiamo sempre vissuto sul falso del Risorgimento che assomiglia ben poco a quello che ci fanno studiare a scuola”
Indro Montanelli
(110) “Ai più poveri passò anche la voglia di fare figli. I contadini dicevano:-ci hanno levato anche il piacere di fottere-”
Andrea Camilleri
(127) “Da un giorno all’altro Napoli si ridusse, da grande capitale europea a prefettura sabauda”
Giulio Tremonti 15 ottobre 2009
(175) “Il fatto è che la vostra scuola è nata male. E’ nata nel 1859. Un re voleva allargare i possessi della sua famiglia. Cominciò i preparativi della guerra… poi chiamò un conte e gli fece scrivere la legge sulla pubblica istruzione. Quella legge, imposta con le armi in tutta Italia, è ancora l’ossatura della vostra scuola. La storia è la materia che ne ha più risentito… in genere non è storia. E’ un raccontino provinciale fatto dal vincitore al contadino… i vinti tutti cattivi, i vincitori tutti buoni”
Don Lorenzo Milani(215) “Se questa è l’Italia, era meglio non averla fatta”
Sidney Sonnino
(321) “Garibaldi, un onesto pasticcione”
Indro Montanelli
(322) “Garibaldi, quanto a coerenza di idee è una vera canna al vento”
Giuseppe Mazzini
(347) “…il 5 maggio salparono da Quarto presso Genova due piroscafi carichi della più eterogenea armata Brancaleone che la storia ricordi”
Arrigo Petacco
(532) “Non fu chiara e libera manifestazione plebiscitaria della volontà dei Siciliani ma un vero e proprio atto di forza”
Denis Mack Smith
(618) “Faccia pubblicare che fucilo tutti i paesani armati che piglio,… e oggi ho incominciato”
Enrico Cialdini al Governatore di Campobasso Nicola De Luca
(676) “Pargoli innocenti, vecchi cadenti, infermi spossati, e madri sconsolate furono, con i figli lattanti al seno, vittime del fuoco e del barbaro furore“
Teodoro Salzillo
(822) “Il Sud entrato nel nuovo Stato, fu privato dei suoi capitali ad esclusivo vantaggio del Nord e, per conseguenza, non poté operare la sua trasformazione economica”
Luigi Settembrini
(826) “I Borboni non commisero in cento anni, gli orrori e gli errori che hanno commesso gli agenti di Sua Maestà in un anno”
Napoleone III al Generale Fleury
(840) “Napoli, che i vandali mai non vide, vide i garibaldini”
Giacinto De Sivo
(868) “Nel 1866, un gruppo speciale di spedizione venne mandato da Genova e Livorno agli ordini del generale Cadorna per sedare la rivolta dei siciliani… le truppe portarono con sé il colera che fece 7800 vittime nella sola Palermo…”
Denis Mack Smith
(875) “Le Royaume d’Italie est aujourd’ hui un fait;… j’ai donc l’honneur de présenter au Sénat le projet de lui cijoint, par lequel le Roy notre auguste Souverain prend pour lui même et por seus successeurs le titre de Roi d’Italie”
Cavour al Senato di Torino, solennemente proclama, in perfetta lingua italiana, Vittorio Emanuele e naturalmente tutti i suoi successori, Re d’Italia…, anzi, no, Roi d’Italie!
(937) “Gli aranci sono già in tavola, ma i maccheroni non sono ancora cotti!”
Camillo Cavour
(Un messaggio di squisita fattura mafiosa, un pizzino: gli aranci stavano per Sicilia dopo la “conquista” garibaldina. I maccheroni stavano per Napoli e i napoletani, in attesa di essere divorati da Vittorio Emanuele II)
(970) “L’impresa dei Mille “è una scappata da matti”
Camillo Cavour
(971) “Garibaldi… il nemico più fiero che ho”
Camillo Cavour
(1150) “Quando i posteri esamineranno gli atti del governo e del Parlamento italiano durante il Risorgimento, vi troveranno cose da cloaca”
Giuseppe Garibaldi
(1175) “… se non fosse stato per il governo inglese, non avrei mai potuto passare lo stretto di Messina”
Giuseppe Garibaldi

Indice

Prologo
Napoletana
Risorgimentale
Brigantesca
Garibaldiniana
Predatoria
Sanguinaria
Disumana
Barbarica
Piemontese
Francescana
Apologetica
Epilogo
Note

Indice dei nomi

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Pagine 388
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