La Villa del Re – Villa Caposele a Formia

Tra i vari compiti che ci siamo da sempre imposti ci sono le attività di sensibilizzazione e denuncia volte al recupero ed alla tutela dei beni culturali ed architettonici della nostra amata Patria, in special modo quelli realizzati durante l’epoca felice del Regno delle Due Sicilie.
Come i nostri lettori ed attivisti ricorderanno, già sono numerose le battaglie intraprese e vinte grazie a mesi ed anni di intense attività svolte con ostinazione e competenza a tutti i livelli istituzionali.
Oggi il nostro compatriota e Delegato per Gaeta e Formia, il confratello Daniele Iadicicco, ci mette a conoscenza dello stato di incuria ed abbandono in cui versa uno dei più importanti siti dell’intero Golfo di Gaeta: la Villa Caposele.
Pertanto da questo momento si dà il via a questa nuova battaglia che, come ormai è di prassi, inizierà con la sensibilizzazione attraverso i giornali e le Istituzioni ai quali i nostri “Tiragliatori Scelti”, gli attivisti di questa meravigliosa comunità identitaria raccolta intorno alla nostra Rete, faranno giungere le loro argomentate e cortesi note di protesta e sensibilizzazione.
Seguono la relazione e le foto di Daniele Iadicicco.

 Scrivere a
Il Comune di Formia
urp@comune.formia.lt.it
protocollo@pec.cittadiformia.it
sindaco@comune.formia.lt.it
vvuu@comune.formia.lt.it

I Giornali

latina@ilmessaggero.i
latina@iltempo.it
redazione@latinaoggi.net
redazione@latina-oggi.it
redazione@laprovinciaquotidiano.it

Sopraintendenza beni archeologici per il Lazio

sba-laz@beniculturali.it
mbac-sba-laz-@mailcert.beniculturali.it


————————-


 Real Villa di Caposele a Mola




Ecco a voi il tesoro da sempre nascosto di Formia: La villa di Cicerone. Sono molti gli studiosi che concordano che l’attuale villa Rubino, sita in Formia presso Vindicio, altro non è che l’antico “Formianum”, nota villa di Cicerone.
Questa che dovrebbe essere il gioiello archeologico della città, è vergognosamente in mani private, e da anni le vari amministrazioni sbandierano l’opportunità e la possibilità di acquisirla a patrimonio pubblico. Pochi sanno che oltre ad essere villa di Cicerone, questa residenza sia stata nel tempo in mano ad illustri del passato. Ricordiamo prima il Principe di Caposele,  il molo da cui si accede alla parte storica della villa, porta infatti il suo nome. 
Altro indimenticabile proprietario fu Re Ferdinando II delle Due Sicilie, che acquistò la villa come residenza privata. Questi affidò il restauro della villa al formiano Pacquale Mattej. E’ grazie all’opera lungimirante del Mattej ed all’impegno di Re Ferdinando II se ancora si conservano i resti romani della villa. 
Innumerevoli gli scrittori nei secoli che hanno descritto, citato o addirittura ritratto la villa. Tra questi riportiamo i passi di Camillo Guerra, nel suo saggio “Artistiche osservazioni sulle antichità di Gaeta e Formia” del 1855: “E poiché alla etrusca architettura successe la romana ricorderò oltre i di sopra descritti altro monumento di tale epoca venuto in luce mentre io dimorava in Gaeta Sotto i giardini della magnifica villa di Caposele a Formia erano moltissimi fabbricati i quali si estendevano dove più dove meno nel mare la quale delizia acquistata dalla Real Casa (di Borbone ndr) si volle da questa ristaurare e riformarsi a quale oggetto scavando man mano nella parte orientale di quei giardini poco al di sopra del livello del mare si rinvenne un grandioso edificio a due piani con corridoi stanze e gallerie dove ancora si osservavano pilastri e cornici in stucco colorati ed in mezzo di questa nobile abitazione fu rinvenuto quasi intatto un grazioso e bellissimo Ninfeo …” 
La Villa fu comunque lasciata come bene privato dei Borbone da Re Ferdinando II al Figlio ed Ultimo Re Francesco II, come risulta dal su
o testamento: “La Villa di Capossele a Mola, come bene libero, lascio al mio primogenito, al mio caro Laso (vezzeggiativo per chiamare il Figlio Francesco II ndr).” 
A distanza di più di sessant’anni dei fatti risorgimentali che portarono a svendere la Villa per far cassa in favore di privati, che ancora oggi detengono questo prezioso bene, la Regina Maria Sofia di Borbone, ultima regina di Napoli, ancora era amareggiata per la perdita illegittima di quel prezioso bene di famiglia, come risulta da un intervista fattale dal Corriere della Sera nel 1924: “E sapeva bene (si riferisce al Re di Savoia ndr) che la villa di Caposele, a Mola, non aveva nulla da fare coi beni della Corona, coi palazzi reali di Portici e di Capodimonte per esempio; ma era stata proprietà personalissima di re Ferdinando e da questi lasciata al re Francesco, mio consorte, in testamento, proprio in testamento, come bene libero. Ma non fece nessuna distinzione neppure lui…. “

Daniele Iadicicco

Presidente Ass. Terraurunca





Questa voce è stata pubblicata in News. Contrassegna il permalink.