Fiorella Mannoia ingrossa le fila del Meridionalismo Identitario

Dopo Teresa De Sio e Maria Grazia Cucinotta, un’altra importante artista del mondo dello spettacolo si schiera tra le Brigantesse poste in difesa della nostra dignità.
Qualche giorno fa, in un’intervista televisiva, chiaramente commossa, Fiorella Mannoia pronunciava accorate parole in difesa di una dignità meridionale calpestata dalle menzogne. Una difesa appassionata e sincera che può nascere solo da una presa di coscienza identitaria che è avvenuta, come per incanto, leggendo il libro TERRONI.
Il compatriota Gaetano Marabello ci ha segnalato un articolo a riguardo che riportiamo integralmente.
Cara Fiorella, benvenuta in Patria.
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Da Sicilia Informazioni del 24 gennaio 2012
Dai Forconi alla musica
Nel nuovo album Fiorella Mannoia
canta il Sud saccheggiato e smarrito
Ma anche quello che si ribella
Il progetto vede la luce giusto nel bel mezzo del tempo dei Forconi. La sete di riscatto, ribellione, riscossa del Meridione, giungono dalla voce di Fiorella Mannoia, che torna a raccontare e raccontarsi in “Sud”, il nuovo album in uscita proprio oggi. Composto con la collaborazione, fra gli altri, di Ivano Fossati, il cd è un omaggio in musica al Sud dell’Italia ed anche “del mondo”, ma anche un viaggio in cui l’artista ripercorre temporalmente il mutare dei valori del nostro Paese, a partire dall’Unità.
Unica cantante italiana ad aver vinto cinque volte il premio Tenco come migliore interprete, Fiorella Mannoia rende omaggio ad un Sud troppo spesso “depredato e abbandonato”, e attraverso dodici brani inediti l’obiettivo è quello di fotografare il Mezzogiorno in tutte le sue sfaccettature. Descriverne con il cuore l’allegria, la disperazione, la nostalgia ed anche una delle più amare pagine, quella riguardante la migrazione dei popoli “che tutto il Sud del mondo si porta dietro”.
L’idea del concept album è nata a seguito della lettura di “Terroni”, libro di Pino Aprile. “È stato talmente scioccante – ha raccontato la cantante  – constatare che quello che avevamo letto nei libri di scuola era lontano da quello che realmente era successo intorno all’Unità d’Italia, che nel mio piccolo sentivo di voler fare qualcosa per contribuire a ridare al Sud un po’ della dignità che le era stata tolta”. “Ragionando sul nostro Sud era inevitabile che lo sguardo si estendesse a tutto il Sud del mondo che condivide più o meno la stessa storia e lo stesso destino. Il pensiero – spiega Mannoia – è anche andato all’Africa terra di conquista e di saccheggio per eccellenza”.
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