di Lino Patruno
Al Sud, al Sud. Non meraviglia che ora se lo solchino in lungo e in largo sia il presidente del Consiglio, Renzi, che il segretario della Lega Nord, Salvini. Magari dicendo di considerarlo importante, tanto quanto in passato non lo consideravano affatto. Magari parlando in una maniera e pensando nell’altra. Ma anche loro paiono aver capito ciò che nella storia nazionale si è sempre ripetuto: le elezioni si vincono o si perdono a Sud. E siccome in Italia l’unica cosa certa è che si sempre in campagna elettorale, meglio essere pronti.
Il Sud serbatoio di voti. Oltre che di manodopera a poco prezzo (emigrazione). Oltre che di consumo di prodotti altrui (del Nord). Fino a diventare tanto più governativo quanto più i governi lo hanno ignorato, salvando l’Italia da tutti gli estremismi nati altrove: dal fascismo, alla guerra civile dopo la guerra, al terrorismo. Tutto effetto di un’unità d’Italia che il Sud fece fatica a digerire, e ci mancherebbe, visto come avvenne.
Allora il trionfalismo di chi la fece si scontrò con la riluttanza di chi se la ritrovò. E fu allora che cominciò quell’assistenza al Sud che doveva ricompensarlo dei danni ricevuti. Assistenza in cambio di consenso elettorale, io do a te tu dai a me. Soldi che per un secolo sono andati a foraggiare dirigenze locali garantendo loro una sopravvivenza artificiosa. Al di là del loro eventuale malgoverno. Posti di lavoro, uffici pubblici, leggi speciali che creavano pace sociale e non sviluppo. Che andavano più dove servivano per quel consenso che dove serviva per l’economia. La posta e l’ospedale dove ci volevano aziende e capannoni. Come neve che cadeva e non attecchiva.
E’ quello che lo studioso Paolo Savona ha chiamato “effetto pentola rotta”: più risorse arrivavano, meno l’economia cresceva, più ne servivano. Come una pentola rotta che perde acqua e da riempire continuamente. Così è stato stravolto il mercato produttivo. Così è stato stravolto il mercato elettorale. Così si è creata quella mentalità dell’assistenza poi ipocriticamente rimproverata al Sud. Così i voti del Sud hanno giocoforza sempre tenuto in piedi un sistema che faceva comodo più all’Italia che al Sud. Faceva comodo al Sud peggiore in combutta col Nord peggiore.
Ecco perché la caccia ai voti del Sud. Finché l’assistenza non ha assistito più nessuno (per fortuna). Anzi il Sud è stato privato anche di ciò che gli spettava, gli hanno tolto i treni per dare l’alta velocità ferroviaria agli altri. Campione, in questo, quella Lega Nord il cui attuale segretario ora vorrebbe fare anche il segretario di una Lega Sud. Prendendosi fischi e pomodori ma facendo breccia in chi non sa più a che destra votarsi (e per quale votare). Capace anche di andare allo stadio San Paolo con la maglia del Napoli addosso. Dopo aver detto che i napoletani puzzano. E dichiarando ora di aver sbagliato, il Sud lo conoscevo poco, l’Italia o si salva tutta intera o affonda. L’emergenza disoccupazione uguale a Milano come a Taranto o Catania. Sospetta folgorazione, come ha scritto il direttore De Tomaso.
Salvini il salvatore. In grado di cogliere le paure ma più per soffiarci su che per offrire soluzioni. Ma per proporre soluzioni occorre prendersi rischi mentre ora ci si deve prendere anzitutto voti. Di chi anche al Sud potrebbe darglieli per lo stesso meccanismo di protesta che prima li ha dati a Grillo. Scurdamoce ‘o passato.
Ma nemmeno il passato di Renzi col Sud è del tipo ci eravamo tanto amati. Renzi che prima la parola Sud non l’ha mai nemmeno pronunciata. Poi ha negato che esista un problema Sud, chissà se per fare coraggio a chi ne soffre. Poi l’ha scoperto anche lui dicendo che il problema meridionale è in fondo problema italiano e viceversa. E si capisce, con la disoccupazione mai così alta da quando è nata l’Italia. E senza che purtroppo si veda anche con lui una soluzione se non l’idea che togliere protezioni al lavoro possa bastare a crearne altro. Idea alla prova dei fatti. Essendocene altre con cui la politica tutta non vuole scottarsi le mani, dalla lotta alla corruzione, a quella all’evasione fiscale, al taglio di una spesa pubblica improduttiva da scandalo universale.
Al Sud cacciatori con la pacca sulle spalle invece del fucile: riusciranno a fare breccia? Da qualche parte questi voti devono andare, essendo il Sud capace di farsi fare anche la Lega Sud da altri. Mentre il 95 per cento delle risorse per opere pubbliche vanno al Nord. Mentre i soldi per i progetti europei sono ridotti per finanziare le nuove assunzioni, benedette ma presumibilmente nel Nord in cui ci sono più aziende per farle. Mentre i rappresentanti del Sud continuano a rispondere più a chi li ha fatti nominare che al loro territorio. E mentre il Sud continua a comportarsi da serbatoio di voti senza neanche più lo scambio di prima. C’è sempre una ragione nelle sorti del mondo.
Nel prossimo numero di Panorama Numismatico, n. 304, di marzo 2015, verrà presentato ai lettori per la prima volta in assoluto un esemplare unico ed inedito datato 1842 in uno studio a firma del nostro compatriota Francesco Di Rauso riguardante una medaglia/decorazione borbonica per il Real Monte Ortiz y Villalobos (cfr. copertina).
La medaglia, con relativo nastro celeste, riporta la data 1842 e la Corona Reale delle Due Sicilie in quanto emissione ufficiale borbonica citata per la prima volta nello Statuto di circa 70 pagine nel Decreto n. 7523 dell’8 aprile 1842, firmato da Ferdinando II di Borbone re del Regno delle Due Sicilie dal 1830 al 1859.
A conferma dell’ufficialità della medaglia c’è il decreto che prevede l’appellativo di REALE da anteporre al nome del Pio Monte (originariamente voluto dal capitano don Cristofaro Ortiz y Villalobos nel 1631 ed istituito nel 1634). Si tratta di uno studio importante per tutti gli appassionati di storia, cultura e numismatica borbonica, la medaglia è la testimonianza reale di come veniva gestito in passato, ed in particolare dai Borbone, la pia beneficenza in tutto il grande Regno del Sud e di come essa fu gestita nei confronti della comunità femminile (in questo caso di nazionalità e/o origine spagnola).
Un altra importante testimonianza viene recuperata con amore e messa al suo posto nel complesso quadro di una storia tutta da ricostruire.
Per richiedere una copia della rivista potete contattare direttamente la direzione di Panorama Numismatico all’indirizzo e-mail info@nomismaweb.com oppure al numero 0549-904012.
Mercoledì 4 marzo, alle ore 18.00, lo scrittore e giornalista Gigi Di Fiore sarà presso la sede della “Fondazione Gerardino Romano” di Telese Terme.
Un’importante ed interessante iniziativa culturale alla quale sono invitati amici e compatrioti.
IL 28 febbraio 2015, alle ore 9.30, presso il Seminario Vescovile di Nola, Via delle Repubbliche 36 – Sede ABAN, importante giornata di studi con la partecipazione degli allievi delle scuole locali: “NELLA STORIA, FUORI DALLA STORIA. Il recupero della memoria del passato del meridione”.
Introduce Ing. Mario Romano – Presidente Lions Club Nola “Giordano Bruno”.
Relatori:
Prof. Ing. Gaetano Manfredi – Magnifico Rettore Università Federico II Napoli: “Università e opportunità”;
Ing. Michele Iervolino – Ricercatore Seconda Università degli Studi di Napoli Acqua alle fabbriche, acqua alle delizie: “ l’Acquedotto Carolino”;
Prof. Gennaro De Crescenzo – Presidente Movimento Neoborbonico: “Memoria, verità storica, identità e orgoglio. Dal nostro passato il nostro futuro”;
Dott. Daniele Fasano – Consigliere comunale di Cava de’ Tirreni: “Le strade dell’identità. Esperienza editoriale in un’altra comunità: Cava de’ Tirreni”;
Antonio Trinchese – Docente di sociologia dei processi culturali ABAN Territorio e libertà;
Prof. Peppe Capasso – Docente Accademia di Belle Arti di Napoli e ABAN: “I luoghi della memoria”.
Conclude Dott. Pasquale Scognamiglio – Presidente II Circoscrizione Distretto 108YA Lions.
Evento a cura di THE INTERNATIONAL ASSOCIATION OF LIONS CLUBS Distretto 108 Y A – II Circoscrizione – VIII Zona, Governatore prof.ssa Liliana Caruso e LIONS CLUB NOLA “GIORDANO BRUNO”, Presidente ing. Mario Romano, S.P.Q.N. SERVICE in collaborazione con ABAN – Accademia delle Belle Arti di Nola.
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Siamo lieti di darvi notizia di un evento sicuramente da non perdere. Protagonista è ancora Gaeta con la sua storia millenaria che ci affascina e ci coinvolge sempre più.
Ad accogliervi ed a guidarvi sarà il nostro Lino Sorabella, scrupoloso custode dei segreti più importanti e singolari di una storia ancora tutta da scoprire.
Gli interessati possono chiamare ai numeri riportati nel manifesto.
Da qualche mese gli amici della Fondazione Il Giglio la stanno portando avanti in maniera concreta e preziosa. Queste le indicazioni che vi chiediamo di seguire (da produttori o da consumatori!).
PREMESSA. L’unificazione dell’Italia ha significato lo smantellamento dell’apparato produttivo del Regno delle Due Sicilie, ricco di eccellenze anche industriali. La conseguenza è stata la colonizzazione economica da parte delle grandi imprese del Nord, con il Sud ridotto a mercato di sbocco dei loro prodotti. L’emigrazione massiccia, prima di forza lavoro, poi di cervelli, che continua oggi, ci ha privato di enormi risorse.
Negli anni ’80 e ’90 le acquisizione di banche meridionali hanno favorito la nascita delle grandi concentrazioni bancarie del Nord, ed il Sud è diventato l’unica tra le regioni dell’Ue priva di istituti di credito di dimensioni medio-grandi. Il risparmio dei meridionali viene raccolto dalle grandi banche del Nord ed impiegato altrove. Per esempio, la “Compagnia di San Paolo”, principale azionista del Gruppo Intesa-Sanpaolo che ha acquisito il Banco di Napoli, ha destinato nel 2007 solo il 2.5% dei propri stanziamenti nei settori della cultura, della ricerca scientifica e del volontariato alla Campania. Al Piemonte nello stesso anno è stato assegnato l’81% del totale degli stanziamenti. Il Progetto CompraSud vuole unire in un patto fondato sulla Comune identità culturale produttori e consumatori meridionali.
LA FORMULA. Il consumatore meridionale privilegia nelle sue scelte le imprese del Sud e per i propri risparmi le banche del Sud, che investono dove raccolgono. Le imprese che aderiscono al Progetto CompraSud offrono vantaggi, sotto forma di sconti ed agevolazioni di acquisto ai soci della Fondazione Il Giglio ed ai clienti dell’Editoriale Il Giglio, fidelizzando nuovi clienti.
È un patto di convenienza reciproca perché la crescita dell’economia del Sud e lo sviluppo auto propulsivo aiutano chi produce e chi acquista. Le imprese che aderiscono al Progetto CompraSud offrono sconti ai Soci e agli amici della Fondazione Il Giglio:
http://www.editorialeilgiglio.it/?page_id=64
Come abbiamo preannunciato, nei giorni 13, 14 e 15 febbraio 2015 si è tenuta a Gaeta la tradizionale tre giorni che richiama da tutte le parti d’Italia amici, compatrioti, Delegati e Responsabili territoriali.
Ringraziamo tutti coloro che hanno risposto con affetto e profondi sentimenti indentitari al nostro appello raggiungendo, anche da molto lontano, l’amata Gaeta. Eroici i giovani calabresi che sono partiti in nottata per raggiungere gli spalti della Fortezza, per poi ripartire appena dopo l’onore ai caduti.
Su richiesta esplicita di molti partecipanti, ringraziamo a loro nome gli alberghi di Gaeta, ed in particolare l’Hotel Serapo e l’Hotel Flamingo, per la squisita accoglienza, nonché tutti i ristoranti, in particolare “Re Ferinando II”, “l’Antico Vico” e “La Lampara”che si sono prodigati nel servire piatti genuini e squisitissimi.
Foto dalla tre giorni