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Solopaca: la ballata dei Briganti

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Quando tornano i Borbone

LA FAMIGLIA REALE IN VISITA A NOLA E A BACOLI

Sono venticinque anni che i Borbone di tanto in tanto ritornano, visitando Napoli e ogni angolo, anche sperduto, della nostra magnifica Terra. E in tutti questi anni la gente, la nostra gente ha imparato ad amarli ed a sentirli sempre più come propri Rappresentanti identitari, riscoprendo, con orgoglio, quell’antico indelebile legame con una Dinastia che fece di uno Stato dimenticato l’eccellenza non solo per l’economia e l’operosità, ma anche per un fraterno mutuo soccorso, un inedito amore tra le classi sociali ed un forte e radicato senso di appartenenza. Come osservarono perplessi gli stessi conquistatori: “ I Borbone ed il loro popolo sembrano essere l’uno il rappresentante dell’altro”. Quanto era vero e, incredibile, quanto è oggi ancora vero. Vedere a Nola migliaia di persone (30 – 40 mila?) cantare e ballare sull’Inno al Re, sventolando le Bandiere del Regno, ed inneggiare con entusiasmo ai Principi Borbone fa un effetto incredibile, difficile da descrivere con le parole. Certamente questo fa capire che il nostro Movimento è solo il mezzo di contatto tra queste due entità che, nonostante i secoli trascorsi, continuano ad esistere e che sono una complementare all’altra. Un miracolo iniziato il 25 maggio del 1734 e che è tutt’oggi ancora in atto, nonostante le avversità storiche e politiche, nonostante le menzogne, le mortificazioni, le maldicenze, nonostante le cattiverie e le vessazioni.

Delle visite a Nola e a Bacoli di domenica 26 giugno c’è poco da commentare, basta osservare le foto per capire.

Il nostro grazie va a tutti gli attivisti, compresi i fratelli dei Comitati, che si sono impegnati eroicamente nella non facile gestione dei due eventi e a tutta la nostra gente che, raggiungendoci anche da molto lontano, ha risposto con abnegazione al nostro richiamo.

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I Principi Reali in visita a Nola e a Bacoli

Domenica 26 giugno 2016, il Principe Carlo di Borbone, Duca di Castro e Capo della Real Casa di Borbone Due Sicilie, sarà in Campania per due giornate tra tradizioni, eccellenze, Siti reali e borse di studio per i giovani del Sud.

Famiglia Reale

Due giorni carichi di significato per il Principe Carlo di Borbone e la Principessa Camilla, Duchessa di Castro, salutati con un affetto sempre crescente nelle terre dell’ex Regno delle Due Sicilie. Saranno presenti anche le Principessine Maria Carolina e Maria Chiara di Borbone.

A Maria Carolina, come recentemente stabilito dal Capo della Casa Reale, sarà affidato il futuro della Casa Reale e si tratterà della prima uscita “in pubblico” della Duchessa di Calabria.

Domenica 26 giugno, alle ore 11.00, la Famiglia Reale sarà presente a Nola in occasione della famosa Festa dei Gigli (Patrimonio Unesco dal 2013) su invito del Sindaco di Nola, avv. Geremia Biancardi ed alla presenza del Vescovo di Nola, S.E. Mons. Beniamino Depalma.

La partecipazione alla affollatissima festa della città di San Paolino, avviene nel segno della tradizione cristiana che univa i regnanti della Dinastia dei Borbone Napoli ai Popoli delle Due Sicilie.

Con la nascita del Regno autonomo di Napoli, proprio Carlo di Borbone, nel 1735, fu ospitato nella a Nola durante il viaggio che lo avrebbe portato alla incoronazione a Palermo.

Domenica 26 giugno, in serata (ore 19.30), Carlo e Camilla di Borbone si recheranno in visita presso la splendida Casina Vanvitelliana sul Lago Fusaro a Napoli, antico e prestigioso sito borbonico che ospitò imperatori e musicisti di fama internazionale (da Mozart a Rossini).

Le autorità locali faranno simbolicamente dono alle Loro Altezze Reali delle chiavi dell’antica “Casina”, in occasione del loro “ritorno” nella cittadina flegrea, durante una visita guidata teatralizzata a lume di candela e accompagnati da alcuni musicisti dell’orchestra del Teatro San Carlo.

Lunedì 27 giugno, ore 11.00, visita privata delle loro Altezze Reali presso il Museo del Tesoro di San Gennaro in via Duomo e nel centro antico di Napoli.

In occasione della celebrazione dei 300 anni della nascita di Carlo di Borbone (1716-2016), il Duca di Castro ha concesso alcune Borse di Studio per i giovani delle scuole superiori e delle università del Sud, per ricerche sulla storia delle Due Sicilie, in un momento importante di riscoperta e di diffusione di tante verità storiche per troppo tempo cancellate dalla storiografia ufficiale. (informazioni presso l’Associazione Italiana Cavalieri Costantiniani e sul sito www.realcasadiborbone.it).

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Gaeta: sulle rotte di Lepanto

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Evento Neoborbonico a Pianura

Pianura

Sabato 18 giugno, alle ore 18.00, a Napoli-Pianura, Casa della Cultura e dei Giovani, sita in Via Grottole, Via De Grassi, Mostra sui 300 anni di Carlo di Borbone e dibattito sul tema: “Il Sud dai primati alle questioni” con Gennaro De Crescenzo e a cura di Ferdinando Palmers.

La mostra è patrocinata dalla Real Casa di Borbone delle Due Sicilie e dall’ Associazione Cavalieri Costantiniani.

L’ingresso è gratuito.

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Pino Aprile a Biccari

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ALLI TRIDECE DE GIUGNO – Convegno e serata COMPRASUD

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La riconquista del Regno (13 giugno 1799) da parte dei volontari dell’Armata Cristiana e Reale del Cardinale Fabrizio Ruffo sarà ricordata a Pozzuoli (Napoli) il 13 giugno prossimo per iniziativa della Fondazione Il Giglio e del Movimento Neoborbonico.

“Alli tridece de giugno”, è il titolo della serata, che richiama una strofa del Canto dei Sanfedisti, (“Alli tridece de giugno, Sant’Antonio gloriuso…….”.

L’appuntamento è al C.I.M. (Centro Ippico Montenuovo) ad Arco Felice-Pozzuoli alle ore 18.00.

Il prof. Gennaro De Crescenzo, presidente del MOVIMENTO NEOBORBONICO, parlerà su “L’altro 1799”, commentando immagini della sanguinaria repubblica giacobina e dell’epopea della Riconquista del Regno.

Marina Carrese, presidente della Fondazione Il Giglio, farà il punto sul Progetto CompraSud, che coinvolge un numero crescente di imprese in un patto con i consumatori per l’economia meridionale. Stand delle imprese aderenti al Progetto CompraSud saranno presenti al C.I.M.

Poi, spazio alla fisarmonica di Mimmo Matania, ad Angelantonio Aversana con i SoulPalco per “1799, io non ho perso la memoria”, dialogo tra un Napoletano “di ritorno” ed il Principe di Canosa.

La serata si concluderà con una cena-buffet con i prodotti delle imprese del Progetto CompraSud (LN100/16)

Per prenotare “Alli tridece de giugno….” cliccare sulla seguente stringa:

http://www.editorialeilgiglio.it/acquista-online/ 

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Intervista a S.A.R. Carlo di Borbone

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Pubblichiamo un’intervista esclusiva che Salvatore Lanza ha fatto al Simbolo vivente della nostra Identità, S.A.R. il Principe Carlo di Borbone, Duca di Castro, strenuo difensore della nostra dignità e rigoroso Rappresentante della parte sana, consapevole e vera del nostro Popolo.

Leggiamo con attenzione le sue parole: in esse c’è la speranza, ma anche la certezza in un futuro migliore.

 

Dal passato al futuro: da Re Carlo a Carlo Duca di Castro

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– In questi giorni due eventi importanti per la Real Casa di Borbone Due Sicilie: il Giubileo della Misericordia in Vaticano e l’Atto di Roma: ci può sintetizzare com’è andata?

Prima l’importante convegno sul dialogo inter-religioso promosso dall’Ordine, poi il Giubileo della Misericordia voluto dal Santo Padre con il passaggio attraverso la Porta Santa, la Messa sulla Cattedra di Pietro e la Cresima per le Principessine e, dalla stessa Cattedra, una mia dichiarazione che ha fatto molto clamore ma che, con emozione e di fronte a migliaia di persone, sono stato felice di fare: toccherà alle mie figlie ed in particolare a Maria Carolina l’avvenire della nostra Casata e del nostro Ordine. L’Atto di Roma non è altro che la volontà della nostra Casa Reale di adeguarsi ai tempi e ai diritti giustamente riconosciuti alle donne in tutto il mondo e in quasi tutte le Case Reali.

– Come immagina il futuro della Real Casa di Borbone Due Sicilie con Maria Carolina “regina di Napoli” (come ha titolato di recente Le Figaro)?

Senza dimenticare gli impegni e le responsabilità di un presente che mi vede impegnato tutti i giorni negli oneri e negli onori di rappresentare una Casata e un Ordine così importanti, il futuro della Real Casa sarà affidato alle mie figlie perché credo che, con i giusti insegnamenti, il giusto attaccamento ai valori cristiani, il giusto amore per le antiche terre e per gli antichi Popoli del nostro antico Regno, possano diventare, con il loro entusiasmo, dei punti di riferimento importanti nella attività sociali e culturali che da sempre caratterizzano la nostra Famiglia. La Duchessa di Castro, impegnata nel suo complesso lavoro quotidiano, in questo senso è già un esempio importante con i suoi impegni costanti nella beneficenza come nella formazione in Italia o, come di recente, negli Stati Uniti o in Africa.

– Una Real Casa a “trazione femminile” a partire da Sua moglie la principessa Camilla alle piccole Maria Carolina e Maria Chiara nel segno delle grandi donne borboniche del passato, allora?

Quella delle donne nella dinastia borbonica e anche nella storia non solo borbonica di Napoli è una storia importante: penso, solo per fare due esempi, all’ultima regina delle Due Sicilie, la giovane, bella ed eroica Maria Sofia, la famosa “eroina di Gaeta” o anche a quella Maria Carolina che seppe tener testa, come ha scritto Le Figaro qualche giorno fa, “ai rivoluzionari francesi e a Napoleone”. Maria Carolina è anche il nome di mia figlia…

– Esistono altri Borbone nel mondo? E di questi giorni una piccola polemica con un ramo “spagnolo”…

La nostra è una famiglia “larga” e con tanti “rami” (dalla Francia alla Spagna fino a Parma). Io sono il Capo del ramo Due Sicilie della Real Casa e il Gran Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e di tutti gli ordini dinastici. Non possono esistere in questo senso polemiche: le polemiche non coerenti con le antiche tradizioni della Famiglia (da secoli i Borbone veri non amano le polemiche). Non esistono altri “pretendenti” sia per motivi legati al diritto (com’è stato ampiamente dimostrato da studiosi di fama internazionale) che per motivazioni “di esercizio” e “di fatto”, per i legami che fin da mio padre (da oltre 30 anni) abbiamo e conserviamo con il territorio e con la sua gente a differenza di altri che, pur rispettabili, hanno scoperto quei legami magari da qualche mese o magari non li hanno addirittura mai scoperti.

– Nel 2016 si stanno celebrando i 300 anni dalla nascita di Carlo di Borbone, uno dei re universalmente riconosciuti come tra i più grandi della storia, tra il Maggio dei Monumenti dedicatogli dal Comune alla mostra da Lei patrocinata e curata dal Movimento Neoborbonico e che sta girando l’Italia da tempo e con successo: che significato ha oggi, per Lei che ne porta anche il nome, un re così importante?

Carlo di Borbone è stato uno dei re più apprezzati della storia napoletana, italiana ed europea. A lui dobbiamo tanti primati positivi economici e anche artistici e culturali. Che cosa sarebbe oggi la Campania senza la Reggia di Caserta o di Portici o di Capodimonte? Che cosa sarebbero i Napoletani senza la scuola musicale napoletana o senza le tradizioni dei presepi o delle porcellane? Questi sono solo alcuni tra i tantissimi esempi della capacità di governo di un re di cui si celebra quest’anno un anniversario importante che ha visto già la realizzazione di una nostra bella mostra che ha coinvolto migliaia di persone e soprattutto di giovani. Doveroso dedicare a lui il Maggio dei Monumenti. So che sono previste altre manifestazioni per l’autunno anche se resta il dubbio che un anniversario così importante per un personaggio così importante lo si sarebbe celebrato con più enfasi e anche con più risultati (anche turistici) in altri paesi del mondo.

– A che cosa può servire oggi la memoria storica e come vede l’opera di recupero che si è realizzata in questi ultimi anni grazie all’azione incessante dei cosiddetti storici neoborbonici?

In questi anni una schiera di ricercatori spesso volontari e spesso definiti neoborbonici ha portato alla luce tante verità sconosciute sulla storia del Regno delle Due Sicilie e dei Borbone e sulla storia dell’unificazione italiana. Dopo di loro tanti giornalisti e anche diversi giovani accademici. La mia famiglia non può che essere felice per questa opera di ricostruzione di verità storica che è importante non solo per i napoletani e per i meridionali e che può dare nuova fiducia e nuovo orgoglio soprattutto ai ragazzi che vivono nel Sud di oggi.

– Che cosa pensa e cosa si augura il principe Carlo di Borbone di fronte ai problemi che Napoli e il Sud vivono più o meno da un secolo e mezzo?

Da oltre 20 anni, fin da quando accompagnavo mio padre Ferdinando e fin dalle prime delle tante manifestazioni di affetto verso di noi vedo cose bellissime e cose meno belle. Napoli e il Sud sono dei luoghi carichi di ricordi, di spunti di riflessione e anche di amarezza per me e per la mia Famiglia. Dal lontano 1994 ad oggi noto un affetto crescente verso di noi e ne sono consapevole e fiero e per me quell’affetto rappresenta un ulteriore motivo per continuare a lavorare anche con gesti simbolici di beneficenza o con borse di studio o ad essere sempre più presenti con la partecipazione ad eventi o appuntamenti tradizionali. Spesso siamo in giro per il mondo ma il mio cuore resta sempre a Napoli e al Sud e il mio pensiero è rivolto a chi soffre, nel mondo come da Napoli a Palermo, è rivolto ai bambini delle periferie come a chi è ai margini della società. I Borbone di oggi non possono risolvere i problemi del Sud ma li conoscono, devono conoscerli sempre di più e impegnarsi per far capire a chi può e a chi deve che questi problemi devono essere finalmente risolti. Sogno e mi auguro un Sud più felice e con meno problemi, sogno e mi auguro una Napoli che torni ad essere, come merita, una capitale mondiale, sogno e mi auguro una nuova e vera attenzione per risolvere quelle famose questioni meridionali nate proprio dopo la fine del Regno delle Due Sicilie.  I Borbone continueranno ad essere un simbolo di quel grande passato che può illuminare il futuro di queste terre.

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Visita guidata alla Reggia di Caserta

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In occasione dell’ Anno Carolino, il Compatriota Luigi Andreozzi si è fatto promotore di una “particolare visita guidata” al Palazzo Reale di Caserta che si terrà il prossimo 19 giugno. Leggendo il programma capirete che è un’occasione più unica che rara.

Il programma della visita è il seguente:

Domenica 19 giugno

Ore 9.30 Partenza con autopullman Piazza della Stazione di Napoli (ex piazza Garibaldi) di fronte alla libreria Feltrinelli.

Visita guidata degli appartamenti reali con percorso esclusivo che comprende il sottotetto dello scalone vanvitelliano e le retrostanze dell’appartamento vecchio precluse al pubblico.

Ore 12.30 Pausa pranzo o snack al ristorante della reggia (a scelta).

Ore 13,45 Ritrovo all’ingresso del parco per visita dello stesso con bus interno che ci condurrà al bagno di Diana e Atteone.

Ore 14,30 Visita al giardino inglese, comprendente tappa al bagno di Venere, al criptoportico e al tempietto neoclassico.

Ore 15,45 Sosta al bar della fontana di Diana e Atteone.

Ore 16,30 Ritorno al pullman che ci attenderà in uno dei due parcheggi allocati nei pressi della Reggia.

Ore 17,30 Rientro a Napoli Piazza della Stazione (ex Piazza Garibaldi).

Prezzo a persona: 22 € (pulman + biglietto d’ingresso alla Reggia e giardini).

Per prenotazioni

Comm. Luigi Andreozzi cell. 3382512748 – e-mail: luigi.andreozzi2006@libero.it

Cav. Pio Francesco Tartaglia cell. 333 9077766 – e-mail: tartagliapf@gmail.com

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